Sunday, January 23, 2011

L'Inter non riesce ad ingranare la sesta

L'Inter non riesce ad ingranare la sesta, cioè la sesta vittoria consecutiva da quando Leonardo è in panchina, e alla seconda giornata del girone di ritorno, nonostante una partita in più da recuperare, sta già accumulando un sostanziale gap di punti rispetto al Milan sempre più capolista e sempre più Ibra-dipendente. Ad Udine, la squadra nerazzurra è apparsa più inadeguata che incapace e il risultato in favore dei friulani appare equo e giusto, anche in considerazione di una netta superiorità bianconera sul piano del gioco di squadra, della velocità e della capacità di risultare incisivi sotto porta. La vittoria infrasettimanale dell'Inter col Cesena, nel primo dei due recuperi che i nerazzurri dovevano giocare, aveva un po' illuso l'ambiente. Si è parlato di un'Inter più vicina al Milan (con una partita da giocare con la Fiorentina a Firenze e un derby nel quale agganciare i cugini rossoneri), come se gli esiti di queste due gare fossero già scontati, con qualche mese di anticipo; Leonardo è apparso più pimpante e meno umile del solito, dichiarando, più per capacità di marketing che non per effettiva convinzione, che l'Inter è ancora in corsa per lo scudetto; Maicon ha avuto parole di elogio per il nuovo allenatore, salutando positivamente la transizione del dopo Benitez; all'allenatore ex Liverpool, tuttavia, Eto'o ha escluso responsabilità ben precise, assegnandole invece alla vivacità di clima nello spogliatoio; e così via. Sono passati i giorni e l'Inter è arrivata ad Udine chiacchierona, impreparata e soprattutto inadeguata. L'illusorio gol di vantaggio di Stankovic (che, già diffidato e poi ammonito, salterà la gara col Palermo, insieme a Chivu e Cordoba) non è bastato a colmare una differenza, anche sul piano tattico, che è apparsa subito evidente. E così l'Udinese, prima con Zapata e poi con Toto' Di Natale, ha ribaltato il risultato già nel primo tempo, suggellandolo nella ripresa col gol di Domizzi e sfiorando la quarta segnatura in altre occasioni. L'Inter, di contro, è stata poco incisiva, poichè Eto'o da solo in attacco non basta, quando Pandev e Biabiany (subentrato al posto di Thiago Motta) appaiono ancora non pienamente integrati nel gioco nerazzurro; ha traballato in difesa, ed ancora una volta bisogna lavorare per mettere a regime l'intesa fra Lucio, Cordoba e Chivu che, da quando manca Samuel, non sembrano più gli stessi; Maicon è apparso più spento, Castellazzi in porta indeciso e i compagni del reparto glielo hanno fatto pesare; mentre il centrocampo dei vecchietti ha fatto il possibile per arginare la furia bianconera, ma si è trovato ripetutamente in netta difficoltà, nonostante la generosità di Stankovic e con Thiago Motta apparso molto nervoso. Il resto della settimana si preannuncia impegnativo. Mercoledì l'Inter giocherà a Napoli per la coppa Italia e i partenopei ci metteranno l'anima per umiliare i nerazzurri; domenica si giocherà in casa contro il Palermo che, reduce dal successo casalingo contro il Brescia, intende continuare a far bene, per scalare ulteriori posizioni di classifica. Amala pazza Inter amala!