Saturday, December 18, 2010
3-0 al Mazembe e si sale sul tetto del mondo.
Wednesday, December 15, 2010
Questa volta l'Inter ne ha fatti, non ne ha presi, TRE
Sunday, November 28, 2010
Pranzo con prosciutto...di Parma!
Wednesday, November 24, 2010
Sesti in campionato: indietro. Ottavi in Champions: avanti.
Wednesday, November 10, 2010
Sperando in tempi migliori...
Friday, October 29, 2010
Dieci giorni di Inter. Nerazzurri primi in Champions e secondi in campionato
Sunday, October 17, 2010
A pranzo...con il Re Leone!
Sunday, October 3, 2010
Le grandi muraglie. Inter-Juventus 0-0
L'Inter perde la testa della classifica, ma non la faccia. A San Siro contro la Juventus, si è visto da entrambe le parti agonismo, bel gioco e correttezza in campo. E' finita a reti inviolate, avrebbe potuto vincere benissimo una delle due squadre, se fosse stata assistita da un pizzico di fortuna in più. Entrambe le squadre hanno dimostrato di essere in forma. L'Inter ha inizialmente schierato la stessa formazione vittoriosa contro il Werder Brema, ma ha dovuto presto rinunciare a Bibiany (al suo posto è entrato Milito) e, dopo l'intervallo, ha perso pure Cordoba nella ripresa (al suo posto Santon). Snejder ed Eto'o, come sempre, in grande spolvero, la stessa cosa può dirsi per Stankovic. Un po' in ombra Coutinho e Chivu, in evidente difficoltà contro Krasic. Adesso c'è la pausa e l'Inter, seconda in campionato insieme a Milan e Napoli e dietro la Lazio, può tirare il fiato.
Wednesday, September 29, 2010
Inter prima in Campionato e in Champions.
Wednesday, September 22, 2010
Il Principe si sblocca. Il Re Leone si conferma. Inter sola in vetta
Sunday, September 19, 2010
La doppietta del Re Leone. Inter in testa
Tuesday, September 14, 2010
Finisce 2-2 al debutto in Champions League e, tutto sommato, il risultato è onesto poichè riflette ciò che si è visto in campo. Un'Inter meno brillante e costantemente messa in difficoltà dal Twente nel primo tempo. Nerazzurri più in palla ed offensivi nella ripresa. C'è ancora da lavorare sul piano del gioco e della forma fisica, qualcuno è più avanti (Eto'o, Snejder), qualche altro più indietro (Milito, Maicon); spetta adesso a Benitez tirare le fila del discorso e far ripartire una squadra che, sul piano del potenziale di gioco e giocatori, rimane tra le più forti in Europa. I gol per l'Inter di Snejder ed Eto'0; per gli olandesi Janssen su punizione e autogol di Milito su calcio d'angolo. In pratica, i nerazzurri hanno preso entrambi i gol su palle inattive. Infortunio a Pandev; timido debutto internazionale di Coutinho.
Saturday, September 11, 2010
Inter-Udinese 2-1. I nerazzurri in testa alla classifica
Tuesday, August 31, 2010
0-0 alla prima di campionato e all'ultima del mercato
Monday, August 30, 2010
Un nuovo campionato, nuove emozioni nerazzurre
Friday, August 27, 2010
Piccola Inter
Saturday, August 21, 2010
Il quarto titulo
Saturday, May 22, 2010
Inter regina d'Europa
Sunday, May 16, 2010
L'Inter vince il 18 scudetto
Thursday, May 6, 2010
L'Inter vince la Coppa Italia e si prepara alle altre finali
Sunday, May 2, 2010
Lazio-Inter 0-2: nerazzurri ancora in testa
Thursday, April 29, 2010
Inter Muro di Gloria
L'Inter va a Madrid per la finale di Champions
Saturday, April 24, 2010
3-1 e 3-1: la Champions e il Campionato
Friday, April 16, 2010
All'Inter il derby d'Italia. Iniezione di fiducia per la partita col Barca
Thursday, April 8, 2010
Inter in semifinale di Champions. In campionato +1 sulla Roma
Wednesday, March 24, 2010
Inter-Livorno 3-0. Spettacolare Eto'o
Spettacolare Eto'o
E l'Inter allunga: +4
Battuto 3-0 il Livorno con una doppietta del camerunese nel primo tempo: gran tiro di destro e rovesciata da applausi. Nella ripresa chiude Maicon, ottimo rientro di Chivu dopo il terribile incidente del 6 gennaio: gioca col caschetto e si prende gli applausi dello stadio. Livorno sempre ultimo, ora la salvezza è distante 8 punti
- Maicon dopo il 3° gol. Afp
MILANO, 24 marzo 2010 - Diciamoci la verità: prima del gol di Londra, qualcuno, sugli spalti di San Siro, iniziava a storcere il naso per le prestazioni di Eto'o. Il ragazzo era tornato in non ottime condizioni dalla coppa D'Africa, il gol nel 2010 era smarrito, Milito gli rubava la scena. Si contavano i gol falliti dimenticando il curriculum del giocatore e l'accoglienza che gli avevano riservato, al ritorno, i suoi ex tifosi del Barça. Oggi i critici si sono alzati ad applaudire: doppietta di Eto'o al Livorno, due reti belle da vedere e pesanti per la corsa allo scudetto, che hanno chiuso una gara non senza problemi. L'Inter vince 3-0, ritrova la vittoria in casa che mancava dal 7 febbraio e festeggia il gol del Parma di Bojinov che riporta a 4 i punti di vantaggio su Milan e Roma, aspettando la sfida dell'Olimpico
- Il secondo gol di Eto'o. Reuters
LA DOPPIETTA DI ETO'O — Eto'o dà la svolta alla gara al 36' del primo tempo: Julio Cesar ha appena salvato il risultato su Pulzetti, parte il contropiede Inter che Thiago Motta rifinisce, pescando il camerunese in area. Dribbling secco su Perticone e tiro di destro sul secondo palo. Gol bello? Forse anche meglio il secondo, cinque minuti dopo: Pandev entra in area e mette un cross morbido, Eto'o la arpiona in rovesciata sorprendendo tutti, per primo Rubinho. Applausi, gara chiusa e decimo gol per l'ex Barcellona, che segna una doppietta in una delle poche gare stagionali in cui, per l'assenza di Milito, ha giocato da centravanti puro. In forma in primavera, quando conta.
- Chivu ed Eto'o. Reuters
TRIDENTE E CASCHETTO — Il primo gol di Eto'o arriva dopo 258 minuti di digiuno di reti nerazzurre a San Siro: una eternità, visto come era iniziato il campionato. Anche ieri non è che la manovra abbia impressionato, complici anche le importanti assenze (Sneijder, Milito, oltre al punito Balotelli). Mourinho sceglie un tridente puro e chiede a Maicon di salire molto: ma per mezz'ora i tre davanti faticano ad avere palloni. Il segreto, paradossalmente, è quello di lasciare spazio al Livorno. Si perde un po' di possesso palla, ma in velocità gli attaccanti nerazzurri riescono a fare male. Pandev non sarà precisissimo (assist a parte) per tutta la gara, Quaresma addiritura strappa gli applausi dello stadio (che in passato lo aveva fischiato parecchio): il portoghese svaria su entrambe le fasce, impegna due volte in un minuto Rubinho (sullo 0-0), piazza cross ripetuti e soprattutto pare aver sotterrato la "trivela", che qui da noi non è mai piaciuta granché. Applausi anche per Thiago Motta, che trova due assist, dimostrandosi giocatore di qualità quando i ritmi non sono altissimi. Pochi problemi per Materazzi e Cordoba (specie dopo il 45'), mentre Maicon si concede il terzo gol (una bomba da distanza ravvicinata dopo l'ennesima discesa). Chiude la difesa e la serata di buone notizie il rientro a pieno regime di Cristian Chivu: gioca con il caschetto (da rugby ma fatto su misura) e appare non condizionato né in ritardo di condizione.
- Mario Balotelli sorridente in tribuna con Snejider. Ansa
LIVORNO, POCHE SPERANZE — Al Livorno restano oltre mezz'ora giocata quasi alla pari con la capolista, ma poche speranze di rimettere in sesto una stagione nata male. I livornesi restano ultimi, la salvezza è ora distante otto punti, l'impressione è che si sia venuti a Milano senza troppe speranze. Lucarelli infatti resta in panchina, Cosmi imbottisce il centrocampo e vede i suoi sprecare due occasioni con Danilevicius (centra Cordoba) e Pulzetti. Rivas fino al gol di Eto'o tiene in piedi i suoi, ma già dopo il destro del camerunese la squadra va virtualmente al tappeto. Nel secondo tempo quasi non ci prova. "Non sono queste le partite in cui bisogna far punti" dicono di solito gli allenatori delle pericolanti. Ma il Livorno deve fare punti inattesi, per sperare.
Valerio Clari© RIPRODUZIONE RISERVATAWednesday, March 17, 2010
Sicilia-Londra-Sicilia
Sunday, March 7, 2010
Inter-Genoa 0-0
Sunday, February 28, 2010
Cuore nerazzurro: 2-1 contro il Chelsea, 3-2 ad Udine
Sunday, February 21, 2010
E' arrivato il momento....
Saturday, February 20, 2010
Incrollabile Inter.
MILANO, 20 febbraio 2010 - Carlo Ancelotti, davanti alla tivù, si sarà divertito. Non è la vigilia liscia che sognavano Mourinho e Moratti prima dell’impegno di Champions. L’Inter deve sfiancarsi per portare a casa uno 0-0 contro la Samp e mantenere l’imbattibilità interna. Gioca oltre un tempo in nove, dopo i rossi a Samuel e Cordoba, copre il campo come può, prova persino a colpire in contropiede. Nervi e corsa, mentre la Samp non sfrutta un’ottima occasione per dare una spallata al dominio nerazzurro in Italia. Già, perché ci sarebbe anche il campionato: il pareggio potrebbe far riavvicinare Roma e Milan, ma lo 0-0, alla fine, è accolto come una vittoria da San Siro. Terzo pareggio di fila, secondo gara senza gol, ma i campioni non hanno intenzione di abdicare. Si sentono però in lotta contro il mondo intero ("Soltanto in sei ci possono battere" avrebbe sibilato un livido Mourinho entrando nello spogliatoio) e anche per questo forse si spiega il silenzio stampa a fine partita.
- Cordoba lascia i compagni in 9. Ansa
SETTE MINUTI, DUE ROSSI — I sei minuti che infiammano la partita arrivano fra il 31’ e il 38’ del primo tempo, dopo una mezz’ora di calma quasi piatta (un tiro per parte, squadre corte, pochi spazi). Lancio lungo per Pozzi, Cordoba buca, Samuel difende la posizione sull’attaccante allargando il braccio che va sul collo di Pozzi. L’argentino è già ammonito, Tagliavento comunque gli rifila un rosso diretto. Sulla punizione Cordoba esce chiaramente troppo presto dalla barriera: giallo. Passa qualche minuto e su una palla a centrocampo Cordoba entra come un treno su Pozzi, che peraltro ci aggiunge un "carpiato". Secondo giallo, Inter in nove. Ok, Pozzi non vincerà il premio fair-play (già dai primi minuti tendeva ad accentuare i contatti), ma se l’Inter finisce in nove buona parte della colpa è nell’ingenuità e nel nervosismo, più che in chiari errori di Tagliavento. Mourinho aggiusta con un 4-3-1 con Cambiasso centrale difensivo e Eto’o e Sneijder centrocampisti esterni (Stankovic centrale). Nel frattempo San Siro si infiamma e Mourinho si lascia andare a uno show personale che toccherà il vertice del cattivo gusto nel gesto delle manette mostrato in Eurovisione.
PAÑOLADA — La tensione non cala nel secondo tempo: l’Inter come da recente usanza entra in ritardo (stavolta con l’arbitro), all’11’ scatta la pañolada: cross sul secondo palo, Eto’o va giù in area. Non c’è contatto con Zauri, ma al giallo per simulazione (Tagliavento poteva evitarlo) dagli spalti spuntano migliaia di fazzoletti bianchi. Protesta corale, mentre Mourinho scoppia a ridere in panchina.
- Pozzi e Pazzini non riescono ad incidere. Ansa
SAMP, MANCA L'AFFONDO — In doppia superiorità numerica per un tempo (diventerà singola quando Pazzini riceverà il secondo giallo per un fallo su Stankovic), la Sampdoria non riesce ad affondare, né a far paura a Julio Cesar: la prima conclusione è un colpo di testa debole di Pozzi alla mezz’ora, le due punte (finché sono due) non ricevono palle giocabili, nonostante Palombo, che gode di libertà, provi ad allargare il gioco. Semioli, Guberti e Mannini non saltano mai l’uomo.
INTER DI SACRIFICIO — Se l’imbattibilità interna nerazzurra resiste in condizioni estreme, però, non è solo per demerito della Samp. Milito è fondamentale nel tenere palla in attacco e abbozzare dei contropiede, Sneijder ed Eto’o si sacrificano a centrocampo, Lucio ci mette energia e senso della posizione, Cambiasso e Zanetti si confermano il cervello della squadra di Mourinho. Che prova persino a vincere, con una punizione dai trenta metri di Sneijder e con un contropiede Pandev-Eto’o (al 33’): Storari chiude la porta al camerunese.
Valerio Clari© RIPRODUZIONE RISERVATA